lunedì 29 giugno 2015

FANTACOMMERCIO

Con l'avventura di oggi entro a pieno diritto in quel mondo di esperienze sensoriali senza ritorno che è il #Fantacommercio. I fatti.
La scorsa settimana mi contatta una gentilissima incaricata di nota casa editoriale, mi parla di un nuovo prodotto banca dati e mi chiede se può mandare qualcuno ad illustrarmelo e farmelo provare. Accetto per buon cuore:
nonostante il poco tempo, mi va sempre di scoprire se qualcuna di queste case editoriali di diritto si è accorta che la maggior parte delle funzionalità delle tanto celebrate banche dati salta per aria con Windows 8 e figli. Sono un'inguaribile ottimista. Prendiamo appuntamento per lunedì 22, presso il mio studio.
Arriva il tragico lunedì, la mattina mi succede di tutto su una pratica per la quale bisognerebbe invocare l'interruzione di alimentazione forzata, e io mi ritrovo a pensare che se non avessi l'appuntamento con il maledetto venditore di banche dati sarebbe un trilione di volte meglio, perché sto grufolando tra i documenti del cliente e mi devo interrompere. Controllo in agenda, ma ovviamente non mi sono segnata il numero dell'incaricata. Mi rassegno ad andare, il bidone non è nelle mie corde.
Arrivo trafelata in studio e comincia l'attesa. Giunge l'orario dell'appuntamento, passa di 15 minuti, poi di 30, poi di 45 e alla fine mi ritrovo all'ora di cena senza scampanellate né telefonate di sorta. Sono livida e sogno di incontrare l'abile commerciale (è un uomo, lo so) per spiegargli nel dettaglio quanti prodotti NON comprerò mai più da loro e dove eventualmente possono stivarli. Ma lui non si presenta e non chiama e io finisco per dimenticarmene. E poteva andare bene così.
Invece no. Oggi suona il telefono alle ore 13.08 (ciliegina), mentre ho già la borsa in spalla e sogno la pizza che mi sono promessa per pranzo. Rispondo per abitudine ed eccola qui: la speranzosa incaricata della nota casa editoriale, che mi dice che purtroppo l'amministrativo (ah-ah! L'avevo detto che era un uomo!) non era riuscito a venire all'appuntamento con me (ah no?), che gli si era fermata la macchina in autostrada, voleva chiamarmi ma il cellulare era scarico, mi aveva cercato la mattina successiva in studio ma io ero in Tribunale, aveva provato a creare un ponte telefonico con gli alieni ma le scie chimiche lasciate da Samantha Cristoforetti glielo avevano impedito, gli erano morti in sequenza la nonna, il cane e due verruche a cui era legatissimo sin da bambino e, mentre celebrava il funerale congiunto, gli erano pure cresciuti i denti del giudizio. Ma lo capisco: io, al tempo del liceo, di denti del giudizio ricordo di averne tolti almeno 7 e tutti prima di una interrogazione di matematica.
Arrivata alla scusa-accusa del telefono (LUI il giorno dopo ti ha cercata ma TU, che in fondo sei una cazzara come lui, non eri in studio), ho deciso che il mio indicatore di minchiate in entrata era già al livello di guardia e l'ho interrotta. Ci ho tenuto a svelarle, con delicatezza, che siamo nel 2015, anno in cui anche i conigli nani da salotto hanno un loro cellulare. Che il numero del mio è riportato ovunque (in fondo alle mail, sul sito dell'Ordine a cui appartengo, su internet) e, guarda caso, è recitato a voce perfino dalla segreteria telefonica che scatta quando, cazzara come sono, non mi trovo in studio. Che non sono interessata ad avere a che fare con chi lavora così, nemmeno per comprare lo struccante per unghie, figuriamoci per impegnarmi a vita con una banca dati.
Giuro che sono stata gentile, perché lo so che non è colpa sua e che, in quanto donna, sarà l'unica ad arrivare in anticipo al lavoro e ad andarsene in ritardo. La colpa è del commerciale. Che doveva cominciare i giri alle 9, ma tra un cappuccino e una pagina di sport, si è mosso dopo le 10. Poi gli sono slittati tutti gli appuntamenti di un paio d'ore e alla fine, quando alle 17 stava per venire da me, si è accorto che era già ora di aperitivo e si è sentito di seguire l'augusto consiglio di Vasco: rimando tutto a domani. Poi va be', il giorno dopo la memoria a breve termine era stata piallata dai 5 mojito di seguito della sera prima, ma a chi non è capitato?

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