venerdì 10 febbraio 2017

MARCO GIALLINI E BOLLORI (BREVE STORIA TRISTE)

Ieri sera sul palco dell'Ariston, su questa scala auto montante che pareva Hogwarts, è apparso Marco Giallini. Alto, elegante ma scamiciato, faceva la sua maledetta figura. Cortese, ma con la caratteristica espressione di un Rocco Schiavone in piena rottura di coglioni di livello almeno 8. Sornione. 

Il cervello mi si è subito spataccato contro il monte di ormoni che quest'uomo mi smuove. Non importa che ruoli interpreti. Non importa di quanti attori cani lo circondino, non conta nemmeno che gli facciano fare la comparsata in pieno Sanremo, a fianco di un Gassman affetto da bambuccite declinata in sneakers. Lui è al di là di tutto e tutti, e io con lui, inebetita, in coma poco vigile.

Approfittando della mia temporanea infermità, l'Inquisitore Spagnolo mi si è avvicinato chiedendomi di sentire la temperatura del biberon. Dato che non rispondevo, sempre inebetita, mi ha scoperto un polso e ci ha rovesciato sopra mezzo litro di latte a livello di calore "Lava di Mordor + girone infernale", procurandomi ustioni e buchi nella carne.
Triste fine dei miei sogni Giallini.

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