venerdì 21 agosto 2015

LA RISACCA DELL'ORRORE



Il mare è la personificazione dell'estate, per molti. Nella fantasia dei più, chi dice mare dice estate. Io preferisco la montagna, ma questo è un altro discorso. Il discorso di oggi, invece, è che effettivamente il mare e l'estate hanno molto in comune: entrambi ti riportano e ti sbattono in bella vista cose che non avevi nessuna ansia di vedere. O di rivedere. Cose che avevi dimenticato, e magari c'era il suo bel perché, cose per gettare vie le quali ti eri mezza lussata una spalla.
Cose che, se anche se ne fossero state a 20.000 leghe sotto i mari insieme a Jules Verne, non è che proprio ti ci saresti fatta un pianto. E siccome l'estate, si sa, è anche il tempo delle classifiche, andiamo di liste, in ordine di apparizione.


  • La Spelucchiatrice

 Temibile personaggio, compare quando meno sei preparata a vederla, minando le tue difese già compromesse. Ti coglie in quei momenti di relax che più ti fanno fragile, sul bordo di una piscina, sdraiata sul tuo lettino al mare, mentre ti godi il sole sul ponte di un traghetto, perfino mentre bevi una birra a 3.000 metri, sulle panche di un rifugio. Qualunque posizione tu scelga, qualunque orientamento tu assuma, per quanto siano affumicate le lenti dei tuoi occhiali da sole, lei sarà lì, visibilissima, impossibile da ignorare. Se ci provi lo stesso, inizierà una finta conversazione telefonica, con toni squillanti, al solo scopo di costringerti a guardarla. E' come la cassetta di The Ring, non puoi evitarla. Prima o dopo alzerai lo sguardo e lei sarà lì, in bikini o in pantaloncini ridottissimi, armata di pinzette, dedita a staccarsi microscopici peli dai punti più impensati del corpo e a spremere i peli incarniti, debellando giustamente il proprio inguine da ogni impurità. Con la sicurezza di chi sa che la propria estetista sarebbe fiera di questo siparietto.

  • L'Innominabile Ex
Tutte ne abbiamo almeno uno nell'armadio degli scheletri. Quell'ex che non vorresti mai più rivedere, nemmeno per sbaglio. Quello di cui hai buttato le foto e bruciato i bigliettini di compleanno, quello di cui ricicli i regali. Hai capito, dai, quello di cui ti sei rivenduta quei pochi gioielli di un qualche valore che ti aveva comprato, ovviamente tutti di pessimo gusto. E lo hai fatto non perché la separazione sia stata dolorosa, ma perché vuoi dimenticare e far dimenticare al mondo che davvero c'è stata una relazione intima tra te e quella persona. Non vuoi pensare a quale orribile processo si possa essere avviato nella tua testa per aver creduto che fosse una buona idea andare oltre lo sbadiglio con quell'essere umano specifico. Quell'ex che rappresenta un monumento alla memoria della tua minchionaggine e della tua poca autostima. In un mondo più giusto, un mondo in cui la Nutella fa bene alla salute e Banderas gira uno spot per i tortellini Rana preparando il brodo con la gallina Rosita,  un ex del genere si autodistruggerebbe 30 secondi dopo che ti sei decisa a scaricarlo. 
Invece no, lui vive prolifico nella sua dabbenaggine e si fa carico, nel torrido periodo estivo, di rispuntare fuori come una micosi delle unghie. Come un inquietante clown con molla, spunta dalla scatola del passato con le scuse più muffe e ti costringe a fare i conti con:
- quanto è invecchiato (Ma era così vecchio anche quando ci stavo insieme? Pensiero che porta in un attimo al ben più allarmante: ma sono così vecchia anche io??)
- quanto è ingrassato (Ma era così grasso anche quando ci stavo insieme? A cui segue un tonificante: meno male che non ho avuto tempo di fare colazione, guarda che pancia piatta che gli sbatto in faccia)
- quanto è brutto (Ma era davvero così anche quando ci stavo insieme?)
- quanto è scemo (Ma ci ho mai parlato con questo mentre ci stavo insieme?)

  • La Matrona affetta da Logorrea
Trattasi di madre dalle imponenti misure, dotata di figliolanza in numero vario ed età mista, compresa tra gli 0 e i 99 anni, come i giochi della Ravensburger. Cosa fa questa donna nelle sue giornate estive? Sostanzialmente parla, senza sosta e a volume difficilmente ignorabile. Parla per qualsiasi ragione e in qualsiasi condizione, è molto autonoma perché non necessita di interlocutore né che le vengano poste delle domande specifiche. Parla anche da sola, commentando al mondo ogni azione che sta compiendo, parla mentre legge, raccontando a terzi ciò che ha letto o, in mancanza di ascoltatori, sillabando il testo con un tono di voce che vorrebbe essere discreto ma è in realtà perfettamente udibile a distanza. Viene da immaginarsela sotto un ombrellone, dedita a raccontare alla vicina della figlia grande della Carla che si è separata e ha già un altro, senza curarsi del fatto che, sia il pubblico della spiaggia, raggiunto dai suoi decibel, sia la stessa vicina di ombrellone, non hanno la benché minima idea di chi siano la Carla e la sua discendenza. E come collocazione può anche essere esatta, ma purtroppo non è esauriente. La Logorroica ti perseguita ovunque in estate. E' la vicina di casa che si sveglia alle 7.30 anche il giorno di ferragosto enunciando con voce stentorea e sbatter di piatti il programma delle prossime 10 ore. E' la madre che al parco fa mille raccomandazioni, tutte totalmente superflue e irragionevoli, ai propri figli. E' quella che intrattiene conversazioni telefoniche urlate, con finestre aperte e racconti dettagliati e ripetuti, dal piano di sopra del tuo ufficio, la donna grazie a cui i tuoi sogni di lavoro agostano condotto in solitudine e pace si schiantano, tra schizzi di sangue, contro gli scogli della dura realtà estiva. E' la donna per cui hai montato gli infissi insonorizzanti e per cui desideri con tutto il cuore che ottobre arrivi rapido e che sia il più freddo degli ultimo 150 anni.

In mezzo a tanti orrori, accettato il fatto che difficilmente siano evitabili, personalmente mi curo abbandonandomi all'unico ritorno estivo che, pur trattando di horror, non mi provoca traumi e disgusto: un buon libro del caro Stefanino King. Ho ripescato per l'occasione un testo vintage, It, che con le sue 1315 pagine mi impedì di giungere al finale nel lontano luglio del 1993. Un tempo felice in cui, quanto meno, l'Innominabile Ex era ancora a venire. Questa volta sono pronta ad immergermi nella lettura, niente mi potrà fermare, porterò a casa il risultato. Giusto il tempo di chiudere gli infissi insonorizzanti.

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